Il primo passo fu la costruzione di un oggetto chiamato Dragon Soul, un grosso disco d’oro nel quale mise parte del suo sangue e l’essenza di un demone della Burning Legion. Il tutto avvolto da uno scudo per impedire agli altri Dragon Aspects di vedere cosa ci fosse al suo interno. Riuscì così a convincerli a donare parte del loro potere a questo oggetto per poter combattere in modo più efficace la Burning Legion.
Durante la battaglia finale di Zin-Azshari, dove gli Elfi della Notte stavano trattenendo la Legione dei demoni, Neltharion usò il potere distruttivo del Dragon Soul per eliminare completamente le forze nemiche. Allo stesso tempo sterminò anche migliaia di elfi e alleati. Gli altri Aspects guardarono con orrore questa immensa dimostrazione di forza e capirono la profondità del tradimento del loro alleato. Lui era stato l’unico a non donare parte della sua energia per la realizzazione di quell’artefatto che ora gli conferiva una forza incomparabile.
Neltharion (prima di diventare il Deathwing) |
Insieme decisero di attaccarlo per provare a separarlo dal Dragon Soul e cercare di farlo ragionare. Volevano capire la causa della sua nuova perfidia. I Dragi Blu di Malygos lo circondarono, ma vennero uccisi quasi tutti con un singolo colpo. Gli Aspects vennero costretti alla fuga e decisero di nascondersi. Il tradimento di Neltharion era stato un duro colpo e la paura di fare la stessa fine dei Draghi Blu li obbligò all’isolamento.
Da quel momento il suo aspetto iniziò a cambiare, la corruzione lo trasformò rendendolo più demoniaco. Il suo corpo si aprì rivelando il suo cuore di lava. Magma e fuoco fuoriuscirono del suo petto. I suoi occhi divennero ardenti, a dimostrazione della grandezza della sua potenza e della profondità della sua malvagità. In quel momento nacque Deathwing il Distruttore.
Prima però di aver nuovamente la possibilità di usare il Demon Soul (nuovo nome del Dragon Soul), Malfurion Stormrage riuscì a intrufolarsi nel suo covo attraverso l’Emerald Dream e a rubargli l’oggetto. Gli altri Aspect sigillarono il manufatto per impedire a Deathwing di utilizzarlo direttamente e ordinarono a Malfurion di nasconderlo.
Diecimila anni dopo il Distruttore riuscì a ritrovarlo e provò a sfruttarlo indirettamente dandolo agli orchi del Dragonmaw clan. I suoi piani però non andarono a buon fine e Rhonin, dopo aver trovato una debolezza nell’artefatto, riuscì a distruggerlo. Il potere contenuto al suo interno tornò agli originari donatori e Deathwing perse così il vantaggio che aveva nei confronti dei suoi ancestrali alleati. Venne sconfitto, costretto alla fuga, ma non distrutto.
Nascosto al mondo si è leccato le ferite e ha nutrito il suo odio ardente. Il suo ritorno cambierà il volto di Azeroth… per sempre.
Fonte: Battlecraft.it
Bella lettura, davvero interessante
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